lunedì 1 novembre 2010

I laghi del Colbricon

A settembre comincia ad avvicinarsi l’autunno e in montagna il clima cambia, le temperature calano e le giornate diventano più corte, per questo siamo costretti a fare uscite di breve durata. Questa escursione è molto semplice, però significativa perché ci ha permesso di conoscere la catena del Lagorai che esploreremo l’anno prossimo; posti poco frequentati dove solo chi ama fare lunghissime scarpinate ne è attratto, in più è molto suggestiva per i suoi numerosi laghi alpini presenti in tutta la catena. Essa si estende per circa 70 km da Monte Calisio (est di Trento) al Passo Rolle (Primiero) dove troviamo i famosi laghi del Colbricon.

Siamo al 5 settembre 2010 e ci alziamo con il buio perché i nostri laghi sono a circa un’ ora e mezza da casa. Passiamo S. Martino di Castrozza e lungo i tornanti del Passo Rolle ci accorgiamo che la Val Cismon è quasi sommersa dalle nebbie dove spuntano fuori le Vette Feltrine (chissà che spettacolo sul Monte Pavione?!) sfodero la mia Nikon e faccio due-tre scatti.



Sono circa le 7:30 del mattino e il sole non è ancora alto in più le nuvole coprono il cielo, lasciamo la macchina a Malga Rolle e prendiamo il sentiero per i laghetti del Colbricon dove arriviamo in meno di 30 minuti. Troviamo il rifugio aperto e scambiamo due parole con il gestore chiedendo informazione sul percorso ad anello che siamo intenzionati a fare: salire sulla Cavallazza e ridiscendere al Passo Rolle. Il percorso è breve si fa in circa 3 ore quindi essendo in largo anticipo la prendiamo con comodo.




Fatte un po’ di foto con la speranza di vedere qualche cervo, imbocchiamo il sentiero che ci fa salire alla Cavallazza (2324m). Avvistiamo solo qualche camoscio e in un’ora e mezza siamo in cima.

Di fronte a noi abbiamo la Val Cismon con S. Martino di Castrozza al suo interno e in fondo le Vette Feltrine,


alla nostra destra la catena del Lagorai con le cime del Colbricon e i sottostanti laghi


alla nostra sinistra il versante ovest delle Pale di S. Martino tra cui il M. Mulaz (2906 m), Cima della Vezzana (3192 m), Cimon della Pala (3184 m) e Cima Rosetta (2748 m).


e alle nostre spalle il lago della Cavallazza e il Passo Rolle.

Scendiamo di quota e ci rechiamo alla Cavallazza Piccola dove costruirono delle fortificazioni in caverna durante la prima guerra mondiale rimaste ancora intatte. Il sentiero è molto esposto e vi sono dei cordini in metallo per agevolare il percorso. All’ora di pranzo mangiamo il panino e scendiamo al Passo Rolle passando sulle numerosissime piste da sci, dove possiamo ammirare le fantasie di colore che offre la Cima della Vezzana.



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